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Il revamping è un intervento tecnico che consiste nella modernizzazione o sostituzione parziale di un impianto fotovoltaico esistente, con l’obiettivo di migliorarne l’efficienza, la sicurezza e la produttività. In altre parole, si tratta di un “aggiornamento” dell’impianto, utile soprattutto quando è datato, presenta cali di rendimento o componenti obsoleti.
Il revamping è consigliato in questi casi:
l’impianto ha più di 10 anni
i pannelli o l’inverter mostrano malfunzionamenti
ci sono perdite di produzione rispetto ai dati iniziali
si vuole adeguare l’impianto alle nuove normative
Sostituzione di pannelli fotovoltaici deteriorati o meno efficienti
Cambio inverter con modelli più performanti
Adeguamento dell’impianto elettrico e delle strutture di supporto
Monitoraggio e ottimizzazione della produzione
Maggiore efficienza energetica
Prolungamento della vita utile dell’impianto
Incremento della produzione di energia
Conformità alle normative attuali
Possibile accesso a nuove detrazioni o incentivi
Se il tuo impianto fotovoltaico beneficia di incentivi statali (Conto Energia), è importante sapere che ogni intervento di revamping deve essere comunicato al GSE. In alcuni casi, una modifica non autorizzata potrebbe comportare la perdita degli incentivi.
In Emilia-Romagna, lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici è regolato sia da normative nazionali che da disposizioni regionali specifiche.
A livello nazionale, la gestione dei pannelli fotovoltaici a fine vita rientra nella disciplina dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), in conformità alla Direttiva Europea 2012/19/UE recepita in Italia dal D.Lgs. 49/2014. Questa normativa stabilisce che i produttori sono responsabili dell’organizzazione e del finanziamento della raccolta, trattamento e smaltimento dei pannelli fotovoltaici giunti a fine vita. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha inoltre definito procedure specifiche per lo smaltimento dei pannelli incentivati attraverso il Conto Energia.
A livello regionale, l’Emilia-Romagna ha adottato il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti e Bonifica dei Siti Contaminati, che fornisce linee guida per la gestione dei rifiuti, inclusi quelli derivanti dai pannelli fotovoltaici. Questo piano sottolinea l’importanza di autorizzare gli impianti di smaltimento in conformità con le previsioni regionali e di garantire che tali autorizzazioni siano coerenti con i fabbisogni complessivi di gestione dei rifiuti. Homepage IT
I titolari di impianti fotovoltaici in Emilia-Romagna hanno l’obbligo di ripristinare lo stato originale dei luoghi al momento della dismissione dell’impianto. Questo implica la rimozione dei pannelli e delle relative strutture, nonché il corretto smaltimento o riciclaggio dei materiali, in conformità con le normative vigenti.
Per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici, è consigliabile rivolgersi a ditte specializzate e autorizzate che possano garantire il rispetto delle normative ambientali e la corretta gestione dei rifiuti. È fondamentale assicurarsi che l’intero processo sia documentato adeguatamente, mantenendo registri delle operazioni di smaltimento e delle certificazioni rilasciate dalle aziende incaricate.
In sintesi, lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici in Emilia-Romagna deve avvenire nel rispetto delle normative nazionali sui RAEE e delle disposizioni regionali specifiche. È essenziale che i titolari degli impianti si attengano a queste regolamentazioni per garantire una gestione ambientale corretta e sostenibile dei pannelli a fine vita.
I pannelli fotovoltaici, come gli inverter e le strutture di supporto, hanno una durata media tra i 25 e i 30 anni. Dopo questo periodo, la resa energetica cala significativamente e conviene procedere con la dismissione o il revamping (rinnovo).
Eventi come incendi, grandine, atti vandalici o malfunzionamenti tecnici possono compromettere parti o l’intero impianto, rendendo necessario lo smaltimento totale o parziale.
In caso di cambio destinazione d’uso del sito (ad esempio da agricolo a industriale o edilizio), l’impianto va rimosso e smaltito.
Se i costi di manutenzione e gestione superano i benefici energetici o economici, si può decidere di smantellare l’impianto.
Al termine del periodo di incentivazione (es. Conto Energia), o in caso di revoca degli incentivi, il gestore può decidere di dismettere l’impianto. In ogni caso, la comunicazione al GSE è obbligatoria per qualsiasi modifica rilevante, compreso lo smaltimento.
Se l’impianto è stato autorizzato con VIA o AIA, può essere necessario smantellarlo una volta terminata la validità dell’autorizzazione, a meno di rinnovi.
Per impianti di questa dimensione, lo smaltimento deve essere effettuato da ditte iscritte all’Albo Gestori Ambientali, con trasporto, trattamento e tracciabilità dei rifiuti secondo le normative RAEE e il D.Lgs. 49/2014.
| Voce di costo | Stima indicativa (€) |
|---|---|
| Smontaggio e rimozione impianto | 15.000 – 25.000 € |
| Trasporto a impianti autorizzati | 5.000 – 10.000 € |
| Smaltimento/riciclo pannelli | 20.000 – 40.000 € |
| Smaltimento inverter e componenti | 2.000 – 5.000 € |
| Spese amministrative e pratiche | 2.000 – 4.000 € |
| Totale indicativo | 44.000 – 84.000 € |
Sì, i pannelli fotovoltaici si possono riciclare, e la buona notizia è che oltre il 90% dei materiali può essere recuperato e reintrodotto nel ciclo produttivo. Vediamo meglio come funziona:
I pannelli sono composti da diversi materiali che possono essere separati e riciclati:
| Componente | Materiale | Percentuale recuperabile |
|---|---|---|
| Vetro | Vetro | ~70–75% del pannello |
| Telaio | Alluminio | ~10% |
| Celle fotovoltaiche | Silicio | ~5% |
| Cavi e connettori | Rame | variabile |
| Materiali plastici | EVA, polimeri | parzialmente recuperabili |
Ritiro e trasporto presso centri autorizzati RAEE
Smontaggio del telaio in alluminio e separazione dei cavi
Frantumazione controllata del pannello per isolare vetro e silicio
Trattamento termico o chimico per separare ulteriormente i materiali
Recupero e raffinazione per il riutilizzo industriale
In Italia, il riciclo dei pannelli fotovoltaici è disciplinato dal D.Lgs. 49/2014, che recepisce la direttiva europea RAEE (2012/19/UE). Questo decreto stabilisce l’obbligo per i produttori di assicurare la raccolta e il trattamento a fine vita.
Riduzione dell’impatto ambientale
Recupero di materiali preziosi (vetro, alluminio, rame, silicio)
Minore dipendenza da materie prime
Creazione di un’economia circolare nel settore delle rinnovabili.
Composizione tipica di un pannello fotovoltaico riciclabile
Ecco il grafico che mostra la composizione tipica di un pannello fotovoltaico e le rispettive percentuali di materiali riciclabili. Come vedi, il vetro è il componente principale, seguito da alluminio, plastica, rame e silicio. Questo spiega perché il riciclo è non solo possibile, ma anche molto vantaggioso in termini ambientali ed economici.
No, non puoi smaltire da solo i pannelli fotovoltaici. Lo smaltimento deve essere eseguito da operatori autorizzati e in conformità con la normativa sui RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), in particolare il D.Lgs. 49/2014.
Rifiuti speciali
I pannelli fotovoltaici, a fine vita, sono classificati come RAEE e, se derivano da un impianto non domestico (ad esempio un impianto >10 kW), sono considerati rifiuti speciali.
Necessaria iscrizione all’Albo Gestori Ambientali
Solo aziende autorizzate, iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, possono effettuare il trasporto e il trattamento di questi rifiuti.
Obbligo di tracciabilità
Ogni pannello deve essere accompagnato da documentazione ufficiale (es. FIR – formulario identificazione rifiuto) per garantire la tracciabilità e il corretto trattamento.
Rischio sanzioni
Smaltire in modo autonomo o non autorizzato può comportare sanzioni amministrative e penali, oltre a danneggiare l’ambiente.
Contattare una ditta specializzata nel ritiro e smaltimento di pannelli fotovoltaici.
Verificare se il produttore o il consorzio RAEE offre ritiro gratuito (obbligatorio per impianti domestici ≤10 kW).
Se l’impianto è incentivato, seguire le procedure del GSE per dismissione o sostituzione.
Sì, devi comunicare lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici al GSE se il tuo impianto rientra tra quelli incentivati (es. Conto Energia).
Devi inviare comunicazione al GSE in caso di:
✅ Sostituzione dei moduli fotovoltaici
✅ Revamping o repowering dell’impianto
✅ Dismissione totale o parziale dell’impianto
✅ Trasferimento dell’impianto in un altro sito
Accedi al Portale del GSE
Vai nella sezione “Gestione Impianti”
Compila la richiesta di modifica tecnica o comunicazione di dismissione
Allega la documentazione obbligatoria, tra cui:
Dichiarazione di smaltimento RAEE
Certificato dell’azienda autorizzata
Foto prima e dopo l’intervento
Eventuale documentazione del nuovo impianto
Il GSE può sospendere o revocare gli incentivi
Possono essere avviati controlli e verifiche
Rischi sanzioni amministrative o la perdita definitiva del contributo
Se il tuo impianto non è incentivato o è al di sotto dei 10 kW domestici, la comunicazione non è obbligatoria al GSE, ma resta comunque necessario seguire la normativa RAEE e farsi supportare da aziende autorizzate.
Lo smaltimento di un impianto fotovoltaico da 1 MW è un processo complesso che deve seguire precise fasi tecniche, ambientali e burocratiche. Ecco una panoramica dettagliata, passo dopo passo:
Verifica dello stato dell’impianto (età, degrado, rendimento).
Analisi dei vincoli autorizzativi, catastali ed energetici.
Controllo della documentazione GSE (in caso di impianto incentivato).
Richiesta eventuale di revoca autorizzazioni ambientali (VIA/AIA, concessioni).
Obbligatoria se l’impianto è incentivato.
Invio documentazione di revamping, dismissione o smaltimento.
Attesa dell’esito da parte del GSE prima di procedere.
Disconnessione elettrica in sicurezza.
Rimozione dei moduli fotovoltaici.
Smontaggio di inverter, quadri elettrici, cablaggi e strutture di supporto.
Eventuale bonifica del sito (es. in presenza di amianto o sostanze pericolose).
I rifiuti (RAEE e non) vengono caricati e trasportati presso impianti autorizzati.
Tutto deve avvenire tramite operatori iscritti all’Albo Gestori Ambientali.
Viene emesso il Formulario di Identificazione Rifiuto (FIR) per la tracciabilità.
I materiali vengono suddivisi e trattati:
Vetro, alluminio, silicio, rame → riciclati
Plastiche e resine → recupero energetico o smaltimento
Gli inverter e altri componenti elettronici seguono la filiera RAEE professionale.
L’azienda che ha gestito lo smaltimento rilascia:
Certificato di avvenuto smaltimento RAEE
Tracciabilità dei rifiuti
Report ambientale (se richiesto)
Pulizia e ripristino del terreno allo stato originale (obbligatorio in molte regioni).
Possibile riutilizzo del terreno per nuova installazione o altra destinazione.
Da 2 a 4 mesi, a seconda della complessità, delle autorizzazioni e del sito.
Ti ho già fornito una stima nel messaggio precedente (tra 44.000 € e 84.000 €), ma dipende anche dal valore di recupero dei materiali.
Luchetta Rottami è un’azienda specializzata nello smaltimento e riciclo di impianti fotovoltaici a fine vita. Offriamo un servizio completo che comprende smontaggio, trasporto, trattamento dei pannelli solari, rimozione di strutture, cavi e inverter, fino al ripristino del terreno. Operiamo nel pieno rispetto delle normative ambientali RAEE, garantendo certificazioni ufficiali e tracciabilità del processo di smaltimento. Lavoriamo su impianti da 1MW in su, in tutta l’Emilia Romagna, con interventi rapidi, sicuri e sostenibili.
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